Il termine etnico è stato ed è spesso abusato, in qualsiasi sede deputata alla dissertazione su tendenze d’arredo e decorazione d’interni, dai cataloghi dei mobilifici alle riviste, dai blog agli store di oggetistica on line. In fondo, passa il messaggio che l’etnico sia soluzione giovane, disinvolta, anticonvenzionale, e magari anche economica.
Come sempre accade, ciò che è di moda non è la strada più agevole da seguire e tantomeno si adatta a qualsiasi casa.
Quindi, valutate come di regola l’ambiente: l’ideale è un pavimento in parquet non troppo sofisticato, oppure in materiali più lucenti, laddove vogliate utilizzare le seduzioni asiatiche per personalizzare un arredo semplice, con linee di contemporanea pulizia e colori neutri. Una tinta accesa, specie se occorre valorizzare un grande specchio o un quadro, sarà riservata alla messa in risalto di una sola parete. Poi, sgombrate metaforicamente il campo da alcune diffuse convinzioni che generano ambienti poco originali e talvolta ancor meno eleganti. L’eccesso nell’uso di legno wengé è sconsigliabile, come da evitare è la tanta paccottiglia che affolla bancarelle e negozi, senza però rispecchiare in alcun modo gusto e raffinatezza dell’Oriente.
Puntate piuttosto su un mobile cinese di pregio, con minuziose decorazioni e la speciale patina assunta dalla lacca; oppure lasciatevi incantare dalla pietra cangiante di sculture indiane o indionesiane, che con l’ausilio di un piano in cristallo divengono consolle e tavolini perfetti vicino a una parete attrezzata o a un divano in pelle. Oggetti come i vasi portazenzero, gli animali simbolici, le lanterne, arricchiranno il vostro arredo solo se di qualità. Per accrescerne l’effetto, potete sceglierli in differenti misure, e raggrupparli in un angolo, se grandi, o su un mobile.
Alcune testimonianze di cultura materiale, come copricapi balinesi, kimono, separè in lievissima carta, assumono valore scenografico: alcuni pezzi staranno egregiamente incorniciati, oppure inseriti in bacheche poco profonde, e resi protagonisti di una parete, senza orpelli o quadretti attorno.
Se i tappeti sono ambito perfetto per scatenarsi in acquisti interessanti, ed esprimono al meglio l’aspetto anche pratico e minimal contenuto in tante culture differenti dalla nostra, i dettagli rappresentano un capitolo come sempre fondamentale, però piuttosto insidioso.
Non di rado si trovano in commercio piccoli accessori che vorrebbero riecheggiare uno stile, senza riuscirci e col pericolo di svilire la resa generale. In alternativa, tenendo presente che una casa orientale ha esigenze diverse da una occidentale, e non si producono quindi alcune specifiche minuzie, guardate con mente aperta agli ornamenti e al vestiario tipico di un Paese che amate. Una collana diverrà così frangia da paralume, o un orecchino fermerà il cordone che raccoglie tende di viva tinta unita, o, ancora, foglie, suppellettili di bamboo o set per la scrittura scoprono valenze estetiche.
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