La “colpa”, per modo di dire, a volte è paradossalmente di una casa molto grande; in una planimetria complessa, magari d’epoca, non di rado si trovano zone poco valorizzate. In altri casi la penalizzazione viene dalla scelta di una serie di arredi ben individuati locale per locale, che lascia poco alle trovate del momento, o ancora dalla preoccupazione che, se decorato e inventato, uno spazio piccino finisca coll’apparire ancor più ristretto. Perché, come avrete inteso, stiamo parlando proprio di quegli spazi minuscoli e privi di vera destinazione che non di rado s’incontrano delle nostre case: sembrerebbero un limite,. Invece sono un’opportunità. E il riferimento va proprio agli spazi cosiddetti inutili, non a quelli trasformabili in cabina armadio, dispensa o lavanderia.
I famigerati disimpegni possono andare in cerca d’identità. Se in più partiamo dal presupposto che tutte le funzioni necessarie abbiano già trovato il loro giusto sviluppo in stanze idonee, queste saranno zone piacevolmente voluttuarie, per uso e scelte decorative, o addirittura spazi di pura decorazione, lussi veri e propri in tempi avari del non strettamente indispensabile.
Per la destinazione, l’idea è partire da quanto vi piace: un angolo lettura? Una zona musica? Ma non bisogna confondersi con una stanza hobby: la soluzione perfetta potrebbe anche essere un insieme di scarpiere composto con un pizzico di senso dell’umorismo, tra cui far torreggiare una vetrinetta dei bei tempi andati che contenga, invece che ninnoli e bomboniere, alcune paia di calzature griffate o vintage.
Pensate all’illuminazione: se non ci sono finestre, giocate con qualche faretto, se avete bisogno di un fascio mirato di luce, come appunto per leggere, scegliete una piantana o una lampada orientabile. E, quando si tratterà di arredare, provate a sovvertire quelle che spesso venivano proposte come regole assolute: chi dice che parati dal decoro deciso vanno solo nei saloni, e che colori insoliti sono da evitare per rendere tutto più arioso a suon di bianco, o, al massimo, di crema o giallino? Spesso, è vero l’esatto contrario: scelte un po’ azzardate, che in altre stanze stancano o creano un qualche senso di stridore, espresse in “aree minori” danno il meglio.
Nel collocare i mobili, per quanto sembri banale…risulta fondamentale ricordarsi degli angoli. Una poltrona, un tavolino, un secretaire di contenute proporzioni avranno spesso inaspettato risalto se posti diagonalmente invece che contro una corta parete.
Se invece volete semplicemente ingentilire una zona, provate col trucco della “ripetizione”, per sperimentare la quale basta un muro: una serie di stampe, anche di formato diverso, ma appese tutte alla stessa distanza le une dalle altre; una geometria di piccole mensole con tazze d’autore; specchi, vassoi, rosoni e fregi di gesso, oppure foto di famiglia o disegni dei bambini, incorniciati però con originalità. Infine, perché non copiare l’idea di Inés de la Fressange? Scegliete una teca di plexiglass, essenziale e sospesa, per esporre un vecchio giocattolo o un altro oggetto dal valore anche esclusivamente affettivo.
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