Scegliere i mobili e individuare la loro collocazione ottimale negli ambienti non è il punto di arrivo per chi desidera arredare o rinnovare una casa: se così faceste, il risultato sarebbe la replica o la rivisitazione della vetrina di un mobilificio, un insieme magari armonioso, ma del tutto privo di elementi che rivelino la personalità di chi abita l’ambiente. I principali pezzi d’arredo, quindi, vanno studiati con cura perché formeranno l’intelaiatura del vostro design domestico, un punto di partenza per conferire carattere agli spazi attraverso oggetti e complementi. Tenete conto che ormai è del tutto sorpassato l’atteggiamento di chi disponeva statuine o vasi in piatta simmetria sui ripiani, secondo la logica, ormai famigerata, dei “soprammobili” di alcuni decenni fa, insieme alle vetrinette zeppe di ninnoli accumulati in maniera casuale.
Oggi, la tendenza, tanto per chi aspira a linee moderne, quanto per chi ama il romanticismo un po’ nostalgico dello shabby chic o i toni decisi dell’etnico e del coloniale, è scegliere e accostare oggetti in grado di dialogare fra loro, in un costante suggerire emozioni. Per cominciare a disporra ad arte basta il piano di un mobile o di un caminetto, un angolo del pavimento, una mensola, un baule da tenere aperto.
Vi sembra complicato? Digitando su qualsiasi motore di ricerca parole come “art of display” oppure “vignettes”, troverete decine e decine di spunti per assemblare cose semplici e lussuose, robuste e delicate, antiche e comprate all’ultimo mercatino, all’insegna di un disegno proporzionato e di un gusto impeccabile. In fondo, il procedimento non è poi così diverso dal dipingere un quadro: la finalità, invece, è creare punti focali secondari ma decorativi, utilizzando anche trouvailles che, prese singolarmente, risulterebbero di scarso valore o poca rilevanza, mentre in un gruppo delineato con movimento assumono ben altro fascino. Al “discorso corale” accedono anche stampe e quadri, fotografie, piccoli cimeli incorniciati, da raggruppare a parete o sistemare sui piani d’appoggio, senza nemmeno la necessità di prendere chiodi e martello.
Naturalmente, se possedete opere d’arte o d’antiquariato importanti, resta sempre valida la più classica delle collocazioni: isolate, valorizzate dal giusto colore di parte, se del caso illuminate da un faretto orientato.
Ma torniamo alle…”piccole cose”. Dicevamo che è importante il movimento: non ricercate una simmetria assoluta e stucchevole, piuttosto avvicinate altezze differenti, anche servendovi di libri o scatole trasformati in singolari piedistalli. Perfino minuterie, ad esempio scatoline decorate, si noteranno di più se poste nel cono di luce di una bella abat jour e con lo sfondo di una fotografia in bianco e nero valorizzata da una cornice retro’. Vasi di volumi differenti, riuniti per colore uniforme o contrastante, arrederanno un angolo un po’ grigio, semplicemente posati a terra.
I più fantasiosi, si scateneranno con effetti steampunk ( lo stile che mischia tecnica e ‘800), come vasi di vetro pieni d’ingranaggi e parti meccaniche accostati a romanticherie vittoriane, oppure con richiami marini di conchiglie, legni consunti, corde, o ancora vintage, con cartoline, un telefono d’altri tempi, scatole di bachelite o grosse sveglie squadrate.
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