Bianco e nero vengono, talvolta, definiti non colori: in coppia, formano un abbinamento intramontabile, classico e insieme di forte contrasto, declinabile in ambienti moderni o tradizionali.
La parola “intramontabile”, tuttavia, non diviene sinonimo di “noioso”, se bianco e nero vengono utilizzati in modo che si esaltino reciprocamente e diano risalto a pezzi d’arredo e scelte che caratterizzano la personalità di una casa.
Come sempre, occorre iniziare prestando estrema attenzione a tutti quei dettagli che non sono affatto secondari: dai battiscopa agli zoccolini, da eventuali stipiti ai “bordi a matita”, dovranno rientrare nello schema bicolore, anzi, aggiungeranno grinta all’insieme. Per “l’involucro” la via del tutto bianco sembra la più agevole, come sempre, ma possono esserci splendide porte nere d’ispirazione retrò, oppure una parete potrà essere tappezzata con carta a righe, o damascata, o addirittura con disegni importanti, come quelli di Fornasetti, o ancora in Toile de Jouy o con insoliti effetti calligrafici o di carattere a stampa, rigorosamente black and white. E… per terra, alla base? Marmo, parquet sbiancato (molto sbiancato!) o scacchi sono l’ideale, ma se non potete prevedere la sostituzione del pavimento, enormi tappeti monocromi potranno modificare l’impatto visivo e creare uno sfondo in tono. Alle carte da parati abbiamo già fatto cenno: un approccio trendy vuole sicuramente che a tappezzerie dal decoro importante, legato alla tradizione più fastosa, si acocstino pezzi moderni, anche di design, mentre un mobile dalle linee d’altri tempi potrebbe dar vita a un contrasto straordianrio con un parato materico, simile a marmo o pietra, o col rigore di righe semplici. Provate, per dare il twist a un salotto un pochino smorto, a immaginare neri molti accessori quasi sempre bianchi: paralumi, cuscini, piccoli oggetti, cornici.
Ricordate che la vera difficoltà di uno schema così determinato sta nell’essere vincolante: se inserite elementi a casaccio, anche pochi, l’insieme perderà ogni appeal. Singole eccezioni sono concesse coi metalli e le finiture metalliche, solo se a piccole dosi: sedioline cromate in un ambiente iper classico, una enorme, molto decorata specchiera dorata in uno all’insegna del minimal. In un micro spazio, come un ingressino, potrete creare un angolo interessante partendo da un grande specchio con cornice bianca, al quale accostare un tavolo console bianco a sua volta, sul cui piano disporre oggetti apparentemente posti alla rinfusa-libri, un telefono, una statuina esotica ricoperti di generose mani di vernice candida, e a cui accostare uno sgabello nero, barocco se tutte le altre linee sono severe, o invece futuribile o spigoloso se il resto è curvilineo e retrò. Pensate a quanti materiali bianchi- e a quanti neri- si possono reperire facilmente e usare per creare effetti scenografici: dalle piume ai pezzi di lava, dall’ardesia al vetro sabbiato.
Infine, una considerazione… quasi matematica. Un arredo che divida al cinquanta per cento le proprie componenti in bianche e nere ( o in qualsiasi altro abbinamento) non sarà mai coinvolgente e riuscito. Molto meglio un rapporto… diciamo sessantanove e trenta, nell’una o nell’altra prevalenza, e un elemento di rottura in più, quell’uno per cento che diventa firma di stile.
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